Un ragazzo d’oro, Avati non convince, la sceneggiatura è un pasticcio
Ancora una volta Pupi Avati non convince. Un ragazzo d’oro parte discretamente, affidando a un bravo Scamarcio il ruolo del figlio alla scoperta del padre morto (suicida?). Nel secondo tempo il film crolla vorticosamente, a causa di una sceneggiatura pasticciata, piena di ingenuità e trovate improbabili che creano anche situazioni comiche involontarie. Sharon Stone brava, Cristiana Capotondi sempre una cagna, ma la debolezza è nella sceneggiatura. Avati lo ha definito il suo film più autobiografico, ma probabilmente il voler dar sfogo al suo desiderio di ribellione lo ha portato a questo risultato non soddisfacente.