Sigonella: ancora non è certa l’istallazione del Radar “Muos”
Si farà invece l’Ags, il nuovo sistema di sorveglianza della Nato.
di Gianpiero Casagni
Palermo, 31 gen 2009. – Il sistema radar ‘Muos’ (Mobile UserObjective System ) è stato approvato dal Ministero della difesa italiano ma deve essere ancora deciso, definitivamente, dove realizzarlo. E’ quanto, in sintesi dice ad Apcom, Paul Quintal, funzionario dell’Odc (Office of defese corporation), l’ufficio per la collaborazione in materia di difesa dell’ambasciata Usa di Roma. Il Muos, è un sofisticato sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza (UHF), un sistema multi-service a terminali e siti mobili e fissi in grado di integrare comandi, centri d’intelligence, radar, cacciabombardieri, missili da crociera e velivoli senza pilota. L’impianto, che dovrebbe essere realizzato all’interno della base Nato di Sigonella – ma che viene ‘localizzato’ da alcuni anche nel territorio di Niscemi, in provincia di Caltanissetta – “è sicuro. Quando verrà istallato – dice Quintal attraverso l’ufficio stampa Nas-Sigonella, la stazione aeronavale Usa – ci saranno operatori americani. Poi verranno effettuati dei test insieme ad esperti di telecomunicazioni americani e italiani per assicurarsi del corretto rispetto degli standard di sicurezza prima dell’entrata in funzione”. A Sigonella, intanto, si farà, come annunciato dal ministero della Difesa italiano, l’Ags (Air Ground Surveillance), il nuovo sistema di sorveglianza permanente della superficie terrestre della Nato. La
base di intelligence aerea sarà dotata di vari apparati e degli aerei spia Global Hawk. Nella base arriveranno 800 militari della Nato. Il costo complessivo del sistema, che sarà operativo in due-tre anni, è di 560milioni di euro, 150 dei quali saranno investiti dall’Italia. Contro la decisione, definita “inaccettabile” di fare di Sigonella la sede di uno dei più potenti sistemi di intercettazione aerea del mondo, si é levata la voce dell’europarlamentare del Prc, Giusto Catania il quale sostiene che la base siciliana non deve diventare “punto nevralgico per eventuali offensive militari in medioriente” ed ha invitato il presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo ad ‘imitare’ il suo collega sardo, Soru, “che ha deciso di fare sloggiare le basi militari straniere dal suo territorio”. Cas