Procure al tavolo della pace Tre le liti su Ciancimino
28 aprile 2011 – “Frizione”, “contrasto”, “scontro”, “diversità di vedute”, comunque si voglia definire i punti di vista diversi manifestati negli ultimi anni dalle procure di Palermo e Caltanissetta, sempre sono stati incentrati su Massimo Ciancimino. Per tre volte le idee delle due procure sono venute ‘a contatto’ fra loro. Ma, per fortuna, alla fine, l’armonia, formale o meno, è sempre tornata.
“Non vi è nessuna frizione fra la procura di Palermo e quella di Caltanissetta”. Era il 13 giugno del 2009, quando in una nota congiunta i procuratori di Palermo, Francesco Messineo, e Caltanissetta, Sergio Lari, proclamavano ai media la loro reciproca collaborazione.
Il 7 dicembre del 2010 la ‘collaborazione’ fra le due Procure subiva un altro ‘colpettino’ A Caltanissetta i magistrati decisero di procedere nei confronti di Ciancimino per calunnia, favoreggiamento e divulgazione di notizie riservate. Mentre a Palermo i Pm fecero sapere di tenere aperto il canale della collaborazione riservando di valutare la credibilità di Jr “caso per caso”. Fu così, che Massimo Ciancimino decise di non parlare (in quella fase) con i Pm nisseni.
E dire che proprio pochi giorni prima c’era stato fra le due procure un incontro alla Dna per raccordare le loro azioni. E così ‘fonti’ della procura di Palermo fecero sapere che l’inziativa dei Pm di Caltanissetta era “una mossa intempestiva. E’ strano – fecero notare i magistrati palermitani attraverso i media del periodo- che prima di svolgere indagini sulla persona indicata da Ciancimino, ossia l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro, si indaghi lui per calunnia e per favoreggiamento”.
Lo stesso giorno il procuratore Messineo fece sapere che “nelle indagini collegate è normale che vi siano delle divergenze fra le Procure, o meglio che siano fatte delle valutazioni non perfettamente sovrapponibili. In questo senso va letta l’indagine per calunnia su Massimo Ciancimino della Procura nissena. Nessuno – aggiunse – ha mai parlato di fiducia nei confronti di Ciancimino. Siamo sempre stati molto prudenti e procederemo in questa strada”.
Il 21 aprile scorso su ordine della procura di Palermo viene fermato Massimo Ciacimino per calunnia pluri aggavata ai danni di De Gennaro. Inizia la terza puntata dello ‘scambio di vedute’.
A una intervista del Pm, Antonio Ingroia, al Corriere della Sera, replica Lari affermando: “Non intendo alimentare polemiche, ma trovo quanto meno ingenerosa l’affermazione del collega Ingroia secondo cui loro avrebbero agito con maggiore determinazione rispetto ad altri uffici giudiziari, cioè il nostro”.
La risposta di Messineo giunge puntuale: “La Procura di Palermo si è sempre comportata secondo il principio di leale collaborazione tra i due uffici, che è un principio essenziale. Con la Procura di Caltanissetta abbiamo compiuto numerosi atti congiunti, ci siamo sempre scambiati i documenti e abbiamo tenuto numerose riunioni di coordinamento. Quindi, credo che non ci sia nulla nel passato che possa portare a una valutazione di slealtà”.
Oggi sono tutti a Roma, alla Dna, per riconfermare la loro reciproca lealtà.