Sanità siciliana, i Direttori nel bunker. Supereranno le 48 ore?
di Giulio Ambrosetti – Entro le prossime 48 ore il governo regionale dovrebbe rendere note le valutazioni dei direttori generali delle Aziende sanitarie. Se ciò non dovesse avvenire – ma questo sembra impossibile! – gli attuali direttori generali, che per altro non sono stati scelti dall’Università ‘Bocconi’ di Milano ma dalla politica, verrebbero automaticamente ‘promossi’ sul campo. Cosa impossibile, lo ripetiamo, perché alcuni di loro sono già tecnicamente ‘bocciati’ per non aver raggiunto i risultati loro assegnati (leggere gestioni fallimentari).
Per la cronaca, i direttori si sono insediati i l’1 settembre del 2009. Dopo 18 mesi sono previste le verifiche sugli obiettivi assegnati e raggiunti. I 18 mesi sono scaduti a fine febbraio di quest’anno. La valutazione sul loro operato è stata fatta. Le carte rimangono però chiuse nei ‘cassetti’ del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e dell’assessore alla Salute, Massimo Russo.
La ‘discrezione’ di Lombardo e Russo non può certo occultare la realtà oggettiva che è sotto gli occhi di tutti. Talune Aziende presentano i conti in ‘rosso’ fisso: ciò significa che i direttori generali, legge alla mano, dovranno essere rimossi. Ci sono, poi, direttori di Aziende sanitarie con i bilanci ripetutamente ‘bocciati’ dai rispettivi organo di controllo rappresentati dai collegi sindacali (vedi polemica sulla stampa per la Asp Palermo, megastruttura che non ha certo brillato per efficienza). Insomma ci sarebbero almeno 6 direttori che andrebbero rimossi.
Il decreto legislativo n. 502 del 30/12/1992, articolo 3 bis, comma 6, così recita: “Trascorsi diciotto mesi dalla nomina di ciascun direttore generale, la Regione verifica i risultati aziendali conseguiti e il raggiungimento degli obiettivi… e, sentito il parere del sindaco o della conferenza dei sindaci… procede o meno alla conferma entro i tre mesi successivi alla scadenza del termine. La disposizione si applica in ogni altro procedimento di valutazione dell’operato del direttore generale, salvo quanto disposto dal comma 7” .
Il comma 7, a propria volta, così recita: “Quando ricorrano gravi motivi o la gestione presenti una situazione di grave disavanzo o in caso di violazione di leggi o del principio di buon andamento e di imparzialità dell’amministrazione, la Regione risolve il contratto dichiarando la decadenza del direttore generale e provvede alla sua sostituzione”.
La legge prevede anche un ruolo attivo da parte dei sindaci dei Comuni dove ricadono le Aziende sanitarie. I primi cittadini possono chiedere alla Regione di revocare il direttore generale o di non disporne la conferma, ove il contratto sia già scaduto. I sindaci sono stati interpellati?
I 18 mesi, come già ricordato, sono scaduti a fine febbraio. I 90 giorni scadranno dopodomani, cioè lunedi 30 maggio. Dove sono le valutazioni dei direttori generali? Dove sono le schede di ciascuna Azienda?
Il presidente della Regione, Lombardo, e l’assessore alla Salute, Russo, non fanno altro che parlare di “trasparenza amministrativa”. Proprio in questi giorni, alla commemorazione di Giovanni Falcone, tutte le ‘autorità’ hanno ribadito l’importanza di un’amministrazione pubblica ‘trasparente’, requisito indispensabile per combattere le possibili infiltrazioni della mafia. E siamo sicuri che tra qualche mese, quando verrà commemorato Paolo Borsellino, le ‘autorità’ torneranno a ricordarci l’importanza della ‘trasparenza’ nella gestione della cosa pubblica.
Bene, oltre che discettare di ‘trasparenza’ amministrativa non sarebbe il caso di metterla in atto, rendendo note le valutazioni circa l’operato dei direttori generali che operano nel mondo della sanità? Siamo certi che, su un tema così delicato, il presidente Lombardo (che, se non ricordiamo male, ha già qualche problema con la Giustizia) e l’assessore Russo (che, per altro, nella vita fa il magistrato) concorderanno con noi.
Radio tam tam – ma noi non ci crediamo, non ci possiamo credere – sostiene che il presidente Lombardo e l’assessore Russo vogliano avvalersi del cosiddetto silenzio-assenso. Che, in questo caso, significherebbe promuovere chi dovrebbe essere ‘bocciato’. Noi – lo ribadiamo ancora una volta – non crediamo a queste ‘dicerie’ messe in giro da ‘untori’ senza scrupoli. Noi siamo certi che entro le prossime ore il presidente Lombardo e l’assessore Russo, che hanno fatto della ‘trasparenza’ amministrativa la propria bandiera, renderanno note le valutazioni dei direttori generali. Soprattutto dopo che – proprio in questi giorni – sono esplose le polemiche sulla gestione delle gare per le forniture di materiali sanitari. Gare, com’è noto, ‘congelate’ per ‘momentanea’ assenza di ‘trasparenza’. U motivo in più per rendere nota la verità.