Province Sicilia, quando l’abolizione è infinita
DA 150 ANNI C`È CHI VUOLE ELIMINARLE, CI RIUSCIRÀ LETTA? PROVINCE, QUANDO L’ABOLIZIONE È INFINITA se invece delle Province abolissimo le Regioni?» si interroga il repubblicano Giorgio La Malfa. Il governo Letta, dopo che la Consulta ha bocciato il decreto sul riordino delle Province, ha presentato un disegno di legge costituzionale che le cancella dalla Costituzionee, nell`attesa, le ha spogliate dei poteri. Da La Malfa ci si aspetterebbe l`applauso. Perché, nel 1977, fu proprio la pattuglia repubblicana a Montecitorio a presentare la proposta di legge numero 1597 per la soppressione delle Province. Che, vi si legge, «hanno scarsissime competenze»,una «struttura rigida»eun«costo di funzionamento sproporzionato». Invece oggi gli strali di La Malfa sono indirizzati sulle Regioni, «il maggior fallimento che l`Italia ha registrato sul tema delle autonomie. Le Province, al contrario, col tempo hanno assunto funzioni importanti». Parole che fanno gioire Antonio Saitta, presidente dell`Unione delle province italiane, che promette resistenza contro il «rabbioso» proposito del premier Letta. di Giampiero Cazzato Con il campionario delle critiche che le Province si sono attirate in più di 150 anni si potrebbe scrivere un libro. Cavour le definisce una «catastrofe geografica», Crispi «un ente artificiale». Il fascismo le considera per bocca del deputato Geremicca «ente parassitario», ma intanto Mussolini, nel 1923 ne sforna quattro e poi, nel 1927, altre 17. E arriviamo alla Repubblica. Nella Commissione dei 75 della Costituente la Provincia se la vede brutta: depennata dalla Carta. Ma, in seduta plenaria, la decisione viene rovesciata. Il socialista Ferdinando Targetti afferma ironico: «Alla povera Provincia fu celebrato un funerale di terza classe…. Ora tutti la vogliono conservare!». Tempi moderni. Nella bicamerale D`Alema. Michele Salvati propone un testo che non le prevede. Ignorato. Quando, nel 2011, l`Idv presenta un decreto che le cancella dalla Costituzione, il Pd si astiene e Bersani commenta: «Sono tirate demagogiche».«ll problema è eliminare gli sprechi senza far perdere alle provincie il ruolo identitario che hanno da secoli», ragiona Gerardo Bianco, vecchio dirigente democristiano. Secondo il quale le Province«hanno una legittimazione superiore a quella delle Regioni». Sopra, il repubblicano Giorgio La Malfa Non resta che chiedere lumi a Francesco D`Onofrio, chefa parte della commissione per le riforme costituzionali istituita dal governo Letta. D`Onofrio negli anni 70 era un fautore del mantenimento delle Province. Adesso ha cambiato idea. «C`è un ribaltamento radicale rispetto ad allora», spiega, «le Regioni stanno perdendo la caratteristica di enti legislativi e stanno crescendo come enti amministrativi». Torniamo all`oggi. E precisamente in Sicilia dove le Province saranno sostituite da liberi consorzi fra comuni. Una rivoluzione? Sì, ma con 67 anni di ritardo. oppressione.